7.19.2012

Siria: oltre 50 Senatori chiedono a Monti di revocare onorificenze ad Assad

Cinquantquattro Senatori di tutti i gruppi, tra i quali i vice-presidenti Emma Bonino e Vannino Chiti, il Presidente della Commissione Diritti umani Pietro Marcenaro e della Commissione Finanze Mario Baldassari hanno sottoscritto un'interpellanza urgente del Senatore Radicale Marco Perduca che chiede al Presidente del Consiglio Mario Monti di attivare la procedura prevista dall'articolo 5 della legge n. 178 del 3 marzo 1951 nei confronti del Presidente siriano Bashar al-Assad per revocare le onorificenze di Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana che gli furono concesse agli inizi dell'11 marzo 2010 poiché ritenuto "indegno". L'interpellanza viene depositata in un momento in cui la violenza in Siria sta raggiungendo il livello di vera e propria guerra civile con la battaglia che ormai interessa la capitale Damasco.

Segue testo in calce al comunicato

Oltre ai Radicali Emma BONINO, Marco PERDUCA, Donatella PORETTI, hanno firmato:

Partito Democratico (21):
Silvana AMATI, Franca Maria Grazia BIONDELLI, , Anna Maria CARLONI, Gianrico CAROFIGLIO, Vannino CHITI, Vincenzo DE LUCA, Roberto DELLA SETA, Roberto DI GIOVAN PAOLO, Francesco FERRANTE, Vittoria FRANCO, Manuela GRANAIOLA, Pietro ICHINO, Massimo LIVI BACCI, Pietro MARCENARO, Alberto MARITATI, Claudio MICHELONI, Colomba MONGIELLO,  Gian Carlo SANGALLI, Albertina SOLIANI, Giorgio TONINI, Vincenzo Maria VITA

Coesione Nazionale (11):
Valerio CARRARA, Maria Giuseppa CASTIGLIONE, Roberto CENTARO, Mario Francesco FERRARA, Alberto FILIPPI, Salvatore FLERES, Giuseppe MENARDI, Adriana POLI BORTONE, Maurizio SAIA, Pasquale VIESPOLI, Riccardo VILLARI
 

Italia dei valori (4):
Giuliana CARLINO, Aniello DI NARDO, Francesco PARDI, Stefano PEDICA, 


Per il terzo polo (2):
Mario BALDASSARRI, Egidio DIGILIO
 

Popolo della Libertà (10):
Dorina BIANCHI, Giorgio BORNACIN, Esteban Juan CASELLI, Luigi COMPAGNA, Gennaro CORONELLA, Ulisse DI GIACOMO, Fabrizio DI STEFANO, Cosimo GALLO, Elio Massimo PALMIZIO, Giacomo SANTINI,
 

Udc, Svp E Autonomie (2):
Enrico MUSSO, Oskar PETERLINI
 

Lega Nord (1)
Gianvittore Vaccari


interpellanza urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri

dei Senatori

Premesso che:

L’11 marzo 2010, il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano ha conferita al Presidente siriano Bashar al-Assad l’onorificenza di Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Istituiti con la Legge 3 marzo 1951 n. 178, gli ordini nazionali sono destinati a «ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari».
Considerato che:
dal febbraio 2011, come altrove in Medio Oriente, anche la Siria è al centro di una serie di manifestazioni popolari nonviolente che chiedevano libertà e democrazia a regimi totalitari e autoritari, manifestazioni che da subito son state represse con l'uso della forza e che, nell'ultimo anno, ha implicato sempre più sistematicamente l'uso di artiglieria pesante;
a più riprese il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite ha adottato risoluzioni di censura della reazione sproporzionata del regime siriano nei confronti delle manifestazioni popolari;

fin dalla fine del 2011, molti paesi, compresa l'Italia, hanno adottato sanzioni economiche nei confronti della Siria;

in risposta alla paralisi internazionale, col tempo la resistenza si è organizzata con un esercito composto principalmente da disertori delle forze armati regolari;

l'8 febbraio 2012 il Ministro Giulio Terzi di Sant'Agata, come molti suoi omologhi europei, ha richiamato a Roma per consultazioni l'ambasciatore a Damasco Achille Amerio pur mantenendo l'ambasciata aperta per continuare il monitoraggio della situazione;

a rinforzo della presenza degli osservatori della Lega Araba, l'8 maggio 2012 il Consiglio dei ministri ha autorizzato l’invio in Siria di personale militare non armato, in qualità di osservatori, in attuazione della Risoluzione delle Nazioni Unite del 21 aprile. Tale decisione è stata ratificata all'unanimità dalla Camera e dal Senato;

il 28 maggio 2012, l'Italia ha deciso di espellere l'ambasciatore siriano in Italia. La decisione fu presa in reazione all'ennesimo massacro nella città di Hula. Tale scelta fu coordinata e simultanea tra Roma, Parigi, Bruxelles, Berlino, Londra e Madrid. L'invito a lasciare l'Italia fu esteso anche ad alcuni funzionari dell'ambasciata;

il 13 luglio 2012, a seguito di nuovi massacri a Treimsa e in tutta la Siria, l'inviato del Segretario Generale dell'ONU e delle Lega Araba, Kofi Annan dichiarò che il regime di Damasco aveva "violato" le risoluzioni delle Nazioni Unite. L'ex Segretario delle Nazioni unite aggiunse anche di ritenere che quelle ultime stragi rappresentavano "una escalation scandalosa" nel conflitto siriano", poiché almeno 150 persone erano state uccise a Treimsa.

Secondo l'organizzazione Amnesty International, negli ultimi 11 mesi, oltre 5700 persone sono state uccise in tutta la Siria.

Secondo l'organizzazione Human Rights Watch, che lo ha documentato anche con video sul proprio sito internet, in Siria l'esercito usa armi a grappolo illegali di produzione sovietica;
Considerato altresì che il Presidente Assad non ha mai ammesso alcuna delle responsabilità imputategli dalla comunità internazionale relativa all'uso sproporzionato della forza ritenendo che si trattasse di operazione volte a contrastare gruppi terroristici fomentati e finanziati dall'estero;
considerato infime che l'articolo 5 della legge n. 178 del 3 marzo 1951 recita "Salve le disposizioni della legge penale, incorre nella perdita della onorificenza l'insignito che se ne renda indegno. La revoca è pronunciata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta motivata del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio dell'Ordine."


Si chiede al Presidente del Consiglio di attivare la procedura prevista dall'articolo 5 della legge n. 178 del 3 marzo 1951 nei confronti del Presidente siriano Bashar al-Assad.

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