4.19.2014

sul Foglio di oggi su Snowden e Russia con risposta di Ferrara

Al direttore - Leggo sulla stampa statunitense che Edward Snowden è stato criticato per aver partecipato allo spettacolo delle domande "softball" a Valdimir Putin raccontato ieri da Anna Zafesova. In effetti uno come Snowden non poteva non porre la domanda che ha posto e non poteva che farlo col monotono candore di chi sa già quale risposta l'aspetti: un cortese diniego e una professionale glissata. Non ho mai condiviso la scelta di Snowden, che ha pubblicamente denuncito la violazione della legalità costituzionale del proprio paese, di andar a cercar rifugio altrove, e men che meno in un regime come quello russo. Un suo arresto in mondovisione avrebbe potuto esser molto più potente in termni politici e avrebbe potuto ispirare e mobilitare migliaia di persone con convinzioni e competenze simili creando un effetto domino attorno a GlobaLeaks (un sito che consente il whistleblowing anonimo). Oggi invece Snowden è rifugiato in Russia, alla quale dice di non aver giurato o promesso alcunché, dove però, contrariamente a quanto affermato da Putin l'altro giorno, non solo si controlla pervasivamente e contro la propria legge il dissenso ma si attacca ciberneticamente l'avversario all'estero - se è vero com'è vero che parlamentari e Ong ucraine furono attaccate dal virus "oroboro" alla vigilia delle prime manifestazioni di Kiev. Spero di non dovermi ricredere sulla questione dell'asilo perché un suo arresto in Russia temo non godrebbe di buona stampa.

Lei ammira Snoweden, io lo trovo penoso, dalla a alla zeta, e voglio che la mia e altrui sicurezza sia sotto controllo senza riversamenti mediatici

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